martedì 7 ottobre 2014

Miti e leggende su "cosa da mangiare" e "cosa per mangiare"

Il peperone ha origini nordamericane, pertanto si riscontra la presenza di numerose leggende a riguardo, nonché di tradizioni popolari precolombiane che ne indicano l'uso per rituali oltre che per l'alimentazione, di cui costituisce un elemento basilare.

Per quanto riguarda l'uso nei riti, secondo la tradizione nordamericana si ritiene che il peperone fosse in grado di scacciare il malocchio e di allontanare gli spiriti maligni che avrebbero potuto avvicinarsi al neonato durante il sonno o causare il pianto ingiustificato, o addirittura rendere immuni dai veleni. In contrapposizione a questa visione positiva, la tradizione inca ne sottolinea negativa prorompenza, al punto da bandirne la presenza durante i funerali.
Fonte: cosmic chile

Nella mitologia azteca è presente nel racconto di Quetzalcoatl e della creazione del mondo, nel quale si descrive che il dio, dopo aver creato l'uomo nuovo, plasmato a partire dalle ossa rotte dell'uomo antico e dal sangue del creatore, abbia seguito una formica per scoprire dove essa si procurasse da mangiare, trovando su di una montagna ogni sorta di ben di dio tra cui i peperoni.
Il dio della pioggia, tuttavia, si dice che si appropriò dell'intero raccolto, di cui ogni anno ne cede in quantità diverse all'uomo affinché se ne nutra.
Fonte: Lorna Dils


Il tagliere, invece, ricorre spesso nella mitologia nordica: esempi di ciò sono le storie di Loki, un dio/gigante della mitologia lorrena, descritto ne "L'Edda in prosa" di Snorri Sturluson nel XIII secolo, il quale durante un viaggio si ritrova a dimostrare la propria predominanza in una gara di velocità nel mangiare contro Logi, il quale vince trangugiando oltre alla carne lo stesso tagliere sul quale era stata servita (fonte: Loki); altro riferimento è riscontrabile nelle leggende sul Graal, in particolare nell'opera di Chrétien de Troyes del 1190, in cui è descritto il banchetto del Re pescatore con Perceval, caratterizzato da un corteo che accompagnava l'ingresso del Graal d'oro e del tagliere d'argento su cui erano servite le pietanze(fonte: L'iniziazione cavalleresca nella leggenda di Re Artù, p 58).


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